Lot

780

FRANCESCO LAURANA, Ritratto di aragonese, Busto in marmo

In Important Auction from 16th to 18th December 2...

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Palermo
FRANCESCO LAURANA (Vrana 1430 – Avignone 1502) Ritratto di giovane aragonese Busto in marmo della seconda metà del XV secolo Opera munita di attestato di libera circolazione e di expertise del professore Antonio Bellandi. Il percorso di raro fascino e complessità culturale di Francesco Laurana, il celebre scultore dalmata nato nell’odierna Vrana (Aurana) vicino a Zara – un borgo della Dalmazia nel Quattrocento compreso nel dominio veneziano-, è attestato anche da questo inedito e affascinante busto di fanciullo (fig. 1-4), individuato da volumi tondeggianti e tratti essenziali scolpiti con particolare leggerezza ed uno spiccato intento astrattivo. Sono, infatti, questi i caratteri stilistici peculiari dello scultore che seppe coniugare, specialmente nei suoi ritratti femminili scolpiti durante il suo secondo soggiorno napoletano – il più fertile della sua carriera di ritrattista -, alcuni busti raffiguranti le principesse aragonesi che sembrano porsi in sintonia alla sintesi formale di Antonello da Messina e di Piero della Francesca. E fu proprio l’attività ritrattistica a qualificare l’attività dello scultore che ebbe un ruolo rilevante nella diffusione della cultura figurativa rinascimentale, come attesta anche il suo percorso biografico: attivo sin dalla metà del Quattrocento presso la corte aragonese di Napoli, dove è documentato per la prima volta nel 1453, quando come “Francesco da Zara”, insieme con altri maestri, ricevette il pagamento per i lavori all’Arco trionfale” di Castelnuovo, giunse successivamente, nel 1466, in Provenza, al servizio di Renato d’Angiò; dopo un secondo soggiorno napoletano, è attivo in Sicilia e poi nuovamente alla corte aragonese, finché si stabilì a Marsiglia ed Avignone, dove morì.I busti-ritratto, tagliati solitamente poco sotto le spalle, come l’esemplare qui indagato, costituiscono un genere rappresentativo del Quattrocento fiorentino e gli scultori che più contribuirono al suo sviluppo furono Donatello, Mino da Fiesole, Desiderio da Settignano, Antonio Rossellino e Benedetto da Maiano. La loro funzione era quella di legittimare la nobiltà del tempo e, per questa ragione, tali opere venivano commissionate in particolare dalle famiglie aristocratiche e dell’alta borghesia mercantile. A Firenze, città dalla quale tale genere si diffuse nelle corti italiane, alla base della sua riscoperta ad opera degli artisti rammentanti ci fu il recupero della cultura classica, promosso dagli umanisti, la riscoperta del valore della individualità dell’uomo e lo studio dei busti romani collocati nella “domus”, a ricordare le virtù dei familiari defunti. Per tali ragioni, in queste opere, risalta l’estremo realismo delle fisionomie e un’acuta introspezione psicologica. Lo indicano lavori come il busto in terracotta dipinta dall’umanista Niccolò da Uzzano al Museo Nazionale del Bargello di Firenze, già riferito a Donatello ed oggi ritenuto di Desiderio da Settignano, il ritratto di Piero de’ Medici (1453) scolpito da Mino da Fiesole, sempre al Bargello, quello del medico Giovanni Chellini (1456) di Antonio Rossellino al Victoria and Alberto Museum di Londra, e del mercante fiorentino Pietro Mellini, alleato dei Medici, eseguito da Benedetto da Maiano, anch’esso al Bargello.È dentro questa cultura figurativa che occorre discutere, per apprezzarne le sue qualità, il nostro busto (fig.1-4), probabilmente raffigurante un giovinetto della corte aragonese, elegantemente vestito alla moda con una tunica di velluto a larghe falde rifinita da un collarino, in buone condizioni di conservazione (la superficie del marmo si presenta in alcuni punti dilavata).Il volto dalla forma ovale, tenero, gentile, e nobile di questo giovane dall’espressione rarefatta, caratterizzato da arcate sopracciliari dalle quali gli occhi fissi restituiscono un’espressività quasi imperturbabile, è individuato da tratti essenziali, forme lisce e arrotondate: le palpebre rifilate conferiscono allo sguardo un’espressione di potente introspezione; una vaporosa, elegante e fluente capigliatura, qualificata sulla fronte bombata da una vistosa zazzera, scende poco sopra le spalle, restituendo, anche nelle visioni di profilo, il senso di una morbida calotta (fig.2,3). La raffigurazione accurata del personaggio nel restituire un carattere e le vesti, come la morbida giornea di velluto a cannelli che mette in evidenza l’asciutta e ancora gracile struttura del corpo, sulla quale con determinazione calibrata spiccano le pieghe del drappo, sono aspetti che inducono a ritenerlo un ritratto di un esponente della corte aragonese o dell’aristocrazia napoletana.Osservando anche il nostro giovinetto possiamo intendere il posto occupato da Laurana nella elaborazione del genere dei busti-ritratto nel corso del Quattrocento. Lo scultore dalmata, infatti, pur riprendendo la tipologia elaborata dagli scultori fiorentini si pone agli antipodi del naturalismo donatelliano, restituendo i tratti dell’effigiato tramite una spiccata idealizzazione ieratica delle forme. Lo indicano, anche in questa opera, la purezza quasi astratta del volto, i volumi dalla solida struttura compositiva (si osservino anche le vedute di profilo: fig.3,4) che sembrano bloccati nella loro purezza geometrica: sono peculiarità che unite all’attenzione riservata per dati di costume desunti dalla moda contemporanea (la foggia della veste e dell’acconciatura), qualificano l’espressività ritrattistica lauranesca attraverso due aspetti contrastanti che racchiudo, nella loro combinazione, il fascino di simili opere.Dovette essere probabilmente questa peculiarità a decretare il successo incontrato dalla produzione ritrattistica del Laurana presso le corti italiane ed europee del Quattrocento: una specificità espressiva nella cui elaborazione svolse un ruolo decisivo il vivace ambiente artistico della corte napoletana, dove erano confluiti, grazie al soggiorno di artisti da ogni parte d’Italia, elementi stilistici della scultura lombarda, pittorici dell’arte franco-fiamminga, e fiorentini, che nella ritrattistica italiana contemporanea assursero a ruolo di modello. Così, nel nostro giovinetto, uno spiccato grado di realismo (la somiglianza all’effigiato), ottenuto tramite un’accurata modellatura delle superfici attraverso una predilezione per le forme morbide (come nella bocca con le labbra carnose e pronunciate) ed una solida, proporzionata struttura volumetrica desunta dalla ritrattistica romana, si salda, in un busto-ritratto dall’aspetto rigorosamente frontale, con una spiccata tendenza all’idealizzazione espressa nel restituire i lineamenti introspettivi (si osservi l’intaglio degli occhi) con una chiarezza incisiva che Laurana ottiene sempre nelle sue opere in marmo.La comune koinè figurativa alla quale appartengono alcuni scultori attivi nell’Italia meridionale, come Laurana ed il lombardo Domenico Gagini, ha portato, da parte della critica, ad una discrepanza riguardo al catalogo di questi artisti che sovente si è intrecciato restituendo ora all’uno, ora all’altro, alcuni lavori; è tuttavia possibile istituire opportuni confronti tra il nostro busto ed alcuni ritratti marmorei attribuiti allo scultore.cm 30 x 43 prof. cm 20.
FRANCESCO LAURANA (Vrana 1430 – Avignone 1502) Ritratto di giovane aragonese Busto in marmo della seconda metà del XV secolo Opera munita di attestato di libera circolazione e di expertise del professore Antonio Bellandi. Il percorso di raro fascino e complessità culturale di Francesco Laurana, il celebre scultore dalmata nato nell’odierna Vrana (Aurana) vicino a Zara – un borgo della Dalmazia nel Quattrocento compreso nel dominio veneziano-, è attestato anche da questo inedito e affascinante busto di fanciullo (fig. 1-4), individuato da volumi tondeggianti e tratti essenziali scolpiti con particolare leggerezza ed uno spiccato intento astrattivo. Sono, infatti, questi i caratteri stilistici peculiari dello scultore che seppe coniugare, specialmente nei suoi ritratti femminili scolpiti durante il suo secondo soggiorno napoletano – il più fertile della sua carriera di ritrattista -, alcuni busti raffiguranti le principesse aragonesi che sembrano porsi in sintonia alla sintesi formale di Antonello da Messina e di Piero della Francesca. E fu proprio l’attività ritrattistica a qualificare l’attività dello scultore che ebbe un ruolo rilevante nella diffusione della cultura figurativa rinascimentale, come attesta anche il suo percorso biografico: attivo sin dalla metà del Quattrocento presso la corte aragonese di Napoli, dove è documentato per la prima volta nel 1453, quando come “Francesco da Zara”, insieme con altri maestri, ricevette il pagamento per i lavori all’Arco trionfale” di Castelnuovo, giunse successivamente, nel 1466, in Provenza, al servizio di Renato d’Angiò; dopo un secondo soggiorno napoletano, è attivo in Sicilia e poi nuovamente alla corte aragonese, finché si stabilì a Marsiglia ed Avignone, dove morì.I busti-ritratto, tagliati solitamente poco sotto le spalle, come l’esemplare qui indagato, costituiscono un genere rappresentativo del Quattrocento fiorentino e gli scultori che più contribuirono al suo sviluppo furono Donatello, Mino da Fiesole, Desiderio da Settignano, Antonio Rossellino e Benedetto da Maiano. La loro funzione era quella di legittimare la nobiltà del tempo e, per questa ragione, tali opere venivano commissionate in particolare dalle famiglie aristocratiche e dell’alta borghesia mercantile. A Firenze, città dalla quale tale genere si diffuse nelle corti italiane, alla base della sua riscoperta ad opera degli artisti rammentanti ci fu il recupero della cultura classica, promosso dagli umanisti, la riscoperta del valore della individualità dell’uomo e lo studio dei busti romani collocati nella “domus”, a ricordare le virtù dei familiari defunti. Per tali ragioni, in queste opere, risalta l’estremo realismo delle fisionomie e un’acuta introspezione psicologica. Lo indicano lavori come il busto in terracotta dipinta dall’umanista Niccolò da Uzzano al Museo Nazionale del Bargello di Firenze, già riferito a Donatello ed oggi ritenuto di Desiderio da Settignano, il ritratto di Piero de’ Medici (1453) scolpito da Mino da Fiesole, sempre al Bargello, quello del medico Giovanni Chellini (1456) di Antonio Rossellino al Victoria and Alberto Museum di Londra, e del mercante fiorentino Pietro Mellini, alleato dei Medici, eseguito da Benedetto da Maiano, anch’esso al Bargello.È dentro questa cultura figurativa che occorre discutere, per apprezzarne le sue qualità, il nostro busto (fig.1-4), probabilmente raffigurante un giovinetto della corte aragonese, elegantemente vestito alla moda con una tunica di velluto a larghe falde rifinita da un collarino, in buone condizioni di conservazione (la superficie del marmo si presenta in alcuni punti dilavata).Il volto dalla forma ovale, tenero, gentile, e nobile di questo giovane dall’espressione rarefatta, caratterizzato da arcate sopracciliari dalle quali gli occhi fissi restituiscono un’espressività quasi imperturbabile, è individuato da tratti essenziali, forme lisce e arrotondate: le palpebre rifilate conferiscono allo sguardo un’espressione di potente introspezione; una vaporosa, elegante e fluente capigliatura, qualificata sulla fronte bombata da una vistosa zazzera, scende poco sopra le spalle, restituendo, anche nelle visioni di profilo, il senso di una morbida calotta (fig.2,3). La raffigurazione accurata del personaggio nel restituire un carattere e le vesti, come la morbida giornea di velluto a cannelli che mette in evidenza l’asciutta e ancora gracile struttura del corpo, sulla quale con determinazione calibrata spiccano le pieghe del drappo, sono aspetti che inducono a ritenerlo un ritratto di un esponente della corte aragonese o dell’aristocrazia napoletana.Osservando anche il nostro giovinetto possiamo intendere il posto occupato da Laurana nella elaborazione del genere dei busti-ritratto nel corso del Quattrocento. Lo scultore dalmata, infatti, pur riprendendo la tipologia elaborata dagli scultori fiorentini si pone agli antipodi del naturalismo donatelliano, restituendo i tratti dell’effigiato tramite una spiccata idealizzazione ieratica delle forme. Lo indicano, anche in questa opera, la purezza quasi astratta del volto, i volumi dalla solida struttura compositiva (si osservino anche le vedute di profilo: fig.3,4) che sembrano bloccati nella loro purezza geometrica: sono peculiarità che unite all’attenzione riservata per dati di costume desunti dalla moda contemporanea (la foggia della veste e dell’acconciatura), qualificano l’espressività ritrattistica lauranesca attraverso due aspetti contrastanti che racchiudo, nella loro combinazione, il fascino di simili opere.Dovette essere probabilmente questa peculiarità a decretare il successo incontrato dalla produzione ritrattistica del Laurana presso le corti italiane ed europee del Quattrocento: una specificità espressiva nella cui elaborazione svolse un ruolo decisivo il vivace ambiente artistico della corte napoletana, dove erano confluiti, grazie al soggiorno di artisti da ogni parte d’Italia, elementi stilistici della scultura lombarda, pittorici dell’arte franco-fiamminga, e fiorentini, che nella ritrattistica italiana contemporanea assursero a ruolo di modello. Così, nel nostro giovinetto, uno spiccato grado di realismo (la somiglianza all’effigiato), ottenuto tramite un’accurata modellatura delle superfici attraverso una predilezione per le forme morbide (come nella bocca con le labbra carnose e pronunciate) ed una solida, proporzionata struttura volumetrica desunta dalla ritrattistica romana, si salda, in un busto-ritratto dall’aspetto rigorosamente frontale, con una spiccata tendenza all’idealizzazione espressa nel restituire i lineamenti introspettivi (si osservi l’intaglio degli occhi) con una chiarezza incisiva che Laurana ottiene sempre nelle sue opere in marmo.La comune koinè figurativa alla quale appartengono alcuni scultori attivi nell’Italia meridionale, come Laurana ed il lombardo Domenico Gagini, ha portato, da parte della critica, ad una discrepanza riguardo al catalogo di questi artisti che sovente si è intrecciato restituendo ora all’uno, ora all’altro, alcuni lavori; è tuttavia possibile istituire opportuni confronti tra il nostro busto ed alcuni ritratti marmorei attribuiti allo scultore.cm 30 x 43 prof. cm 20.

Important Auction from 16th to 18th December 2021

Sale Date(s)
Lots: 250
Lots: 250
Lots: 231
Venue Address
Viale Regione Siciliana N.O.
Palermo
4975
Italy

Shipping costs are the responsibility of the buyer.

Important Information

ESPOSIZIONE
Da Sabato' 4  a Mercoledì 15 Dicembre 2021
Orari: 10.00/13.30 - 14.30/19.00
Domenica orario: 10.00/13.00 - 17.00/20.00
Lunedì mattina chiusura settimanale

ASTA

1ª tornata Giovedì 16 Dicembre 2021 ore 15.30 - Dal lotto N° 001 al N° 250
2ª tornata Venerdì 17 Dicembre 2021 ore 15.30 - Dal lotto N° 251 al N° 500
4ª tornata Sabato 18 Dicembre 2021 ore 15.30 - Dal lotto N° 701 al N° 931

 

Terms & Conditions

CONDIZIONI GENERALI DI VENDITA

E INFORMAZIONI IMPORTANTI PER GLI ACQUIRENTI

La Benedetto Trionfante Casa d’Aste sarà di seguito denominata “Trionfante”.


 

  1. Si raccomanda agli acquirenti di leggere attentamente questa Sezione contenente le condizioni generali di vendita e le informazioni importanti per gli acquirenti dei beni posti in vendita all’Asta dalla Trionfante.
  2. Le presenti Condizioni di vendita, regolate dalla legge italiana, sono accettate tacitamente, integralmente ed incondizionatamente da tutti i soggetti partecipanti alla procedura di vendita all’Asta e sono immediatamente consultabili per chiunque ne faccia richiesta.
  3. La Trionfante agisce nel nome e nell’interesse di ciascun Venditore, il cui nominativo è trascritto presso appositi registri di P.S. presso la Trionfante. Il rapporto tra Trionfante ed il Venditore è regolato dalla normativa di cui agli artt. 1704 e 1387 c.c. (contratto di mandato con rappresentanza), per cui la Trionfante procede alla vendita dei beni, previa asta, a fronte di regolare mandato a vendere. Gli effetti della vendita sono disciplinati ai sensi e per gli effetti degli artt. 1372 c.c. e 1470 ss. c.c., specie in merito alle obbligazioni del venditore (artt. 1476 ss c.c.), a quelle del compratore (artt. 1498-1499 c.c.), con vincolatività solo per questi ultimi; di conseguenza, la Trionfante non assume nei confronti degli acquirenti e nei confronti di terzi responsabilità diverse da quelle attinenti al contratto di mandato.
  4. I beni posti in vendita non rientrano, ai sensi dell’art. 3 lett. e) del d.lgs. 6 settembre 2005 n. 206, nella definizione di “prodotto” di cui al Codice del Consumo. In particolare, i beni di antiquariato possono essere soggetti a restauro o sottoposti a modifiche (es. pitturazione): tali interventi non possono essere considerati “vizi occulti” o “contraffazione”.
  5. L’Asta è preceduta da una Esposizione, dove tutte le opere in vendita possono essere visionate gratuitamente nelle giornate indicate nel sito della Trionfante (https://www.astetrionfante.it/). Si consiglia vivamente ai potenziali acquirenti di prendere visione delle opere nei periodi di esposizione, al fine di accertarne lo stato in uso e la qualità, ivi compresa la autenticità, il livello di conservazione e al fine di poter chiarire eventuali errori incorsi nella dicitura del Catalogo. L’interessato all’acquisto di un lotto si impegna, in un momento precedente alla sua partecipazione all’asta, ad esaminare il bene, eventualmente anche con la consulenza di un esperto di sua fiducia e a proprie spese, per accettarne tutte le caratteristiche.A tal merito non sono ammesse contestazioni dopo l’aggiudicazione dell’Asta.
  6. L’Asta è tenuta in locali aperti al pubblico, con un numero minimo di quindici persone, e sono organizzate dalla Trionfante.
  7. E’ richiesta, a norma di legge, l’identificazione del probabile acquirente attraverso la compilazione di schede partecipanti all’Asta, in cui dovranno essere inseriti i dati personali (generalità, indirizzo di residenza, con esibizione e copia del documento di identità, codice fiscale e referenze bancarie); a tale registrazione seguirà la assegnazione di un “numero partecipante” per le aggiudicazioni in Asta. Tali dati, se non forniti prima dell’inizio dell’Asta, dovranno essere comunque comunicati alla Trionfante al momento della aggiudicazione.
  8. La partecipazione all’Asta può avvenire attraverso la presenza in sala dei potenziali acquirenti oppure per il tramite di offerte scritte o telefoniche. Per queste ultime, la Trionfante potrà ricevere e accettare mandati per l’acquisto, per la esecuzione di offerte in nome e per conto dei potenziali acquirenti tramite il banditore in gara contestualmente alle persone partecipanti in sala. A tal riguardo, per le offerte scritte sarà necessario, previa compilazione dell’apposito modulo presente sul sito della Trionfante, l’invio dello stesso al n. fax 091 518606 o tramite posta elettronica a info@astetrionfante.it almeno un’ora prima dell’inizio dell’Asta. Le offerte sono da intendersi al netto dei diritti d’asta e degli oneri fiscali previsti dalla vigente normativa. I collegamenti telefonici atti a effettuare le offerte potranno essere registrati, nel rispetto della normativa prevista a tutela dei dati personali o sensibili scambiati.In caso di parità di importo aggiudicato, l’offerta effettuata durante la gara dai partecipanti presenti in sala prevale su quella depositata per iscritto. Nel caso di due offerte scritte identiche, che non siano superate da quelle presentate in sala o per via telefonica, la Trionfante considererà aggiudicataria l’offerta il cui deposito è precedente. Il servizio predisposto dalla Trionfante è finalizzato alla esecuzione delle offerte scritte o telefoniche e non costituisce una obbligazione ai sensi e per gli effetti di cui agli artt. 1173 ss. e all’art. 1218 c.c. Tale servizio, pertanto, è da intendersi a titolo gratuito. Nessuna responsabilità potrà essere addebitata in capo alla Trionfante per la mancata o inesatta esecuzione delle offerte pervenute per iscritto o telefonicamente, se dovuto a cause di forza maggiore o caso fortuito o a causa non imputabile alla diligenza della Trionfante.
  9. Qualora un soggetto voglia partecipare in nome e per conto di terzi è tenuto ad informare, prima del/i giorno/i fissato/i per l’Asta, l’Ufficio di Amministrazione della Trionfante. La partecipazione potrà avvenire solo ed esclusivamente se la persona incaricata da terzi è munita di una fotocopia del documento di identità e di una delega scritta firmata di pugno, entrambe del potenziale acquirente.
  10. La vendita dei beni può avvenire alternativamente in lotti o singolarmente; la scelta relativa alla modalità di vendita spetta al Banditore d’Asta, il quale ha la più ampia facoltà di abbinare o separare i lotti e di variare l’ordine della vendita. Tale scelta è insindacabile. La Trionfante si riserva il diritto di ritirare dall’Asta qualsiasi bene, singolo o in lotti.
  11. La Trionfante si riserva il diritto di negare, a propria discrezione, l’ingresso nei propri locali e la partecipazione all’asta, oltre che il diritto di rifiutare offerte da parte di acquirenti non conosciuti o non graditi.
  12. La vendita si effettua al miglior offerente e la aggiudicazione del bene spetta al Banditore d’Asta; il colpo di martello di quest’ultimo determina il momento di conclusione del contratto di vendita fra il Venditore e l’Acquirente. I lotti venduti saranno fatturati al nome e all’indirizzo rilasciati al momento della assegnazione del numero di partecipazione (registrazione). In caso di contestazione su una aggiudicazione, l’oggetto disputato è rimesso all’incanto nella medesima seduta, sulla base dell’ultima offerta raccolta. La contestazione deve essere immediata; in caso contrario, si ha per non effettuata. 
  13. L’esportazione degli oggetti da parte degli acquirenti residenti o non residenti in Italia è regolata dalla suddetta normativa, nonché dalle leggi doganali, valutarie e tributarie, vigenti in materia. Per i lotti di temporanea importazione e provenienti da paesi non UE l’aggiudicatario dovrà corrispondere, oltre alla somma sopraindicata, ogni altra tassa conseguente e il rimborso delle spese che si sono rese necessarie al fine di trasformare l’importazione da temporanea a definitiva. Si ricorda inoltre che la fatturazione deve essere richiesta prima dell’effettuazione del pagamento.
  14. L’aggiudicatario è tenuto a corrispondere alla Trionfante una somma pari al 22%+3%, da calcolarsi sul prezzo di aggiudicazione comprensivo di I.V.A. Qualsiasi ulteriore onere o tributo relativo all’acquisto sarà comunque a carico dell’aggiudicatario.
  15. L’aggiudicatario è tenuto a versare un acconto non inferiore al 10%, al momento della conclusione dell’asta; la restante parte della somma dovrà essere corrisposta entro e non oltre 10 giorni lavorativi, a decorrere dal giorno in cui l’Asta è dichiarata conclusa. Nel computo del suddetto termine non è considerato il giorno di conclusione dell’Asta. In caso di mancato pagamento della restante parte di somma, la Casa d’Aste potrà trattenere l’acconto versato e restituire il bene al mandante o vendere il lotto a trattativa privata o in aste successive. E’ fatto salvo il diritto della Trionfante alla corresponsione delle commissioni e delle relative spese; tale diritto potrà essere fatto valere nei confronti del mancato acquirente, anche in virtù di esecuzione forzata, ai sensi dell’art. 474, comma 2, n. 2 c.p.c., per il tramite della intimazione di cui all’art. 480 c.p.c. e per gli effetti di cui agli artt. 483 ss c.p.c.
  16. Gli acquirenti sono tenuti a effettuare il ritiro dei beni acquistati, a propria cura, rischio e spese e con l’impiego di personale e dei mezzi adeguati dagli stessi scelti sotto la propria responsabilità, entro e non oltre 15 gg lavorativi dalla data dell’asta. La consegna dei beni potrà avere luogo soltanto previa corresponsione alla Trionfante del prezzo e di ogni altra commissione, costo o rimborso inerente. L’acquirente potrà incaricare una terza persona al ritiro dei lotti già pagati; la Trionfante procederà alla consegna solo ed esclusivamente se l’incaricato è munito di delega scritta e firmata di pugno dall’acquirente e di una fotocopia del documento di identità dello stesso. La Trionfante si avvale della facoltà di trasferire la merce non ritirata in depositi di stoccaggio con le relative spese di magazzino e trasporto a carico dell’aggiudicatario.
  17. Il personale della Trionfante sarà lieto di occuparsi della spedizione dei lotti sulla base di accordo scritto raggiunto con l’acquirente e secondo le indicazioni ivi contenute. La Trionfante potrà procedere alla suddetta spedizione previo saldo della intera somma da parte dell’acquirente. Nessuna responsabilità potrà configurarsi in capo alla Trionfante per la mancata ricezione o per eventuali danni verificatisi nella fase di trasporto. Le spese relative alla spedizione saranno a carico dell’acquirente. Il personale della Trionfante è a disposizione per valutazioni e consigli relativi a tutti i metodi di spedizione e assicurazione dei lotti.
  18. Decorsi i termini di cui ai punti nn. 15 e 16, qualunque rischio per perdita o danni al bene aggiudicato si trasferirà all’acquirente al momento dell’aggiudicazione. In caso di mancato rispetto dei termini di pagamento e di ritiro dei lotti, nessuna responsabilità potrà configurarsi in capo alla Trionfante nei confronti dell’aggiudicatario in relazione alla custodia, all’eventuale deterioramento o deperimento degli oggetti. A tal riguardo, la Trionfante avrà diritto al rimborso dei costi di assicurazione, delle spese per il trasporto e di quelle inerenti al deposito presso il magazzino, come di seguito riportati. Tale diritto potrà essere fatto valere, anche per il tramite di esecuzione coattiva, nei confronti dell’acquirente che non abbia provveduto al ritiro dei beni acquistati o che vi abbia provveduto tardivamente. In particolare, in caso di ritiro dei lotti acquistati effettuato oltre il termine di cui al punto n. 16, la Trionfante si riserva la possibilità di addebitare i costi di magazzinaggio (per mese o frazione di mese), come di seguito elencati:

€ 100 + IVA per i mobili

€ 50 + IVA per i dipinti e tappeti

€ 25 + IVA per gli oggetti d’arte, argenti e gioielli

  1. Gli acquirenti possono chiedere alla Direzione delle agevolazioni di pagamento. La Trionfante ha la facoltà, previa indicazione da parte del potenziale acquirente alla Direzione e previo accordo con il Venditore, di concedere agli acquirenti che ritenga affidabili la possibilità di pagare i lotti acquistati a cadenze dilazionate. Tali situazioni verranno attentamente valutate dalla Trionfante e concesse con massima riservatezza.
  2. Gli acquirenti devono effettuare il pagamento dei lotti tramite:

Contanti per un importo non superiore a € 999,99;

Assegno bancario di conto corrente intestato a Benedetto Trionfante Casa d’Aste S.r.L., previo accordo con la Direzione di Benedetto Trionfante Casa d’Aste;

Bonifico bancario intestato:  Benedetto Trionfante Casa d’Aste S.r.L., Banca intesa san paolo , via dante 48 di palermo SWIFT BCITITMM   IBAN IT 74X0306904601100000005699.

  1. Nessuna garanzia implicita o esplicita è fornita dalla Trionfante relativamente ai lotti posti all’Asta.  Nessuna responsabilità sorge in capo alla Trionfante in merito alla autenticità e alle attribuzioni dei beni in asta. Queste ultime sono da considerarsi come una opinione personale di esperti o di studiosi eventualmente consultati, a spese del potenziale acquirente, e non come un dato di fatto. Ogni asserzione relativa all’autore, attribuzione dell’opera, data, origine, provenienza e quanto descritto e illustrato nei cataloghi hanno carattere meramente indicativo e rispecchiano opinioni. In particolare, la eventuale presenza di una certificazione di autenticità per i dipinti, i quadri e le sculture sarà specificata nel Catalogo. Tutti gli oggetti, dunque, vengono venduti “come visti”. Tutti i lotti contenenti componenti elettriche o meccaniche sono messi in vendita come “da revisionare integralmente”; si ricorda la necessità, prima dell’utilizzo di tali lotti, di far verificare da personale esperto e di fiducia dell’acquirente, il corretto funzionamento di tutte le parti elettriche e meccaniche.
  2. Le stime relative al prezzo di base di vendita, riportate sotto la descrizione di ogni bene sul catalogo, sono da intendersi al netto di ogni altro onere accessorio (diritti d’asta, tasse e così via), con possibilità di mutamento, anche per quanto riguarda la descrizione, in ragione dei tempi tipografici di stampa del catalogo. La Trionfante tempestivamente provvederà a comunicare, per il tramite del Banditore e prima dell’inizio dell’Asta, ogni mutamento relativo al singolo bene interessato.
  3. Gli acquirenti sono tenuti all’osservanza di tutte le disposizioni legislative e dei regolamenti in vigore relativamente agli oggetti sottoposti a notifica, con particolare riferimento al decreto legislativo n. 490 del 29.10.1999 e al c.d. Codice dei Beni Culturali (d. lgs. n. 42 del 22.01.2004) (T. U. Disposizioni Legislative in Materia di Beni Culturali e Ambientali). L’esportazione di oggetti è regolata dalla suddetta normativa e dalle leggi doganali tributarie in vigore. In particolare, l’aggiudicatario non potrà pretendere alcun rimborso di eventuali interessi sul prezzo e sulle commissioni d’aste già corrisposte.
  4. Il c.d. “diritto di seguito” (Droit de Suite) è posto a carico del Venditore ai sensi e per gli effetti di cui all’art. 152 della l. 22.04.1941 n. 633 così come sostituito dall’art. 10 del d. lgs n. 118 del 13.02.2006, relativo al diritto dell'autore di un'opera d'arte. In particolare, per diritto di seguito di intende il diritto dell’autore (vivente o deceduto da meno di 70 anni) di opere di arti figurative o manoscritti a percepire una percentuale sul prezzo degli originali in occasione delle vendite successive alla prima. L’importo da corrispondere relativo al diritto de quo è così predeterminato:

?             4% per la parte del prezzo di vendita sino a € 50.000;

?             3% per la parte del prezzo di vendita compresa tra € 50.000,01 e 200.000,00;

?             1% per la parte del prezzo di vendita compresa tra € 200.000,01 e 350.000,00;

?             0,50% per la parte del prezzo di vendita compresa tra € 350.000,01 e 500.000,00;

?             0,25% per la parte del prezzo di vendita oltre € 500.000,00.

L’importo totale del compenso non potrà comunque essere superiore a € 12.500,00 per ciascun lotto.

  1. Qualsiasi comunicazione inerente la vendita dovrà avvenire per il tramite di raccomandata con ricevuta di ritorno o via posta elettronica certificata ai seguenti recapiti:

Benedetto Trionfante Casa d’Aste S.r.l.

Viale Regione Siciliana Nord Ovest, 4975, c.a.p. 90146 Palermo (PA) Fax 091 518606

e-mail: info@astetrionfante.it

pec: benedetto@pecsoluzioni.it

 

  1. E’ ammessa la presentazione di un eventuale reclamo che dovrà pervenire alla Trionfante, a pena di decadenza, entro e non oltre i 15 giorni successivi alla aggiudicazione. In caso di accoglimento del reclamo pervenuto in termini, si procederà alla restituzione della somma pagata dal compratore, senza ulteriori aggiunte relative a interessi o ad altro motivo inerente l’accoglimento del reclamo e, dunque, a tacitazione di ogni pretesa. Decorso tale termine nessuna responsabilità potrà essere addebitata alla Trionfante. In particolare, in caso di contestazioni rivelatesi fondate ed accolte dalla Trionfante, riguardanti la vendita di oggetti falsificati ad arte, la Trionfante potrà dichiarare nulla la vendita e, ove sia fatta richiesta, rivelare all’aggiudicatario il nome del venditore.

 

  1. Il trattamento dei dati personali di cui al d. lgs. 196/03 è autorizzato in fase di registrazione al fine di partecipare all’Asta. Tale trattamento da parte di Trionfante sarà nel rispetto delle disposizioni di cui al suddetto Codice.I dati sono trattati in forma automatizzata al solo fine di prestare il servizio in oggetto, o di altro servizio inerente l’oggetto sociale della società, con le modalità strettamente necessarie allo scopo. La divulgazione dei dati è vietata, salva l’ipotesi di cui al comma 2 dell’art. 25 d.lgs. 196/03. La partecipazione all’asta consente alla Trionfante di inviare ai partecipanti le copie dei cataloghi delle successive altre aste, salva richiesta contraria.

 

  1. La Trionfante non potrà essere ritenuta responsabile per uso improprio dei lotti venduti o per la inosservanza delle avvertenze.
  2. La competenza relativa a qualsiasi controversia in cui si facciano valere le presenti condizioni è del Foro di Palermo.

 

 

 

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